dal nostro inviato

FORCOLI. Era la sua partita. Non si tratta di vendetta, né di rivalsa. Ma Paolo Tognarelli sapeva benissimo dentro di sé che questa vittoria non sarebbe stata uguale alle altre. A Forcoli vive e con il Forcoli ha scritto pagine memorabili della sua carriera da allenatore. “Ci tenevo a far bene qui, è stata una parte importante del mio passato”.

Ma la cosa che più contava era prendersi i tre punti. Missione complicata, dopo il provvisorio vantaggio del Forcoli. Il discorso dell’intervallo ha fatto la differenza? “Al di là di quello – spiega Tognarelli – credo che i ragazzi abbiano capito la situazione. Siamo partiti male, con l’atteggiamento sbagliato e rischiando pure di subire il secondo gol. Nella ripresa abbiamo messo grinta e qualità: se alla tecnica abbiniamo più agonismo, possiamo giocarcela alla pari su ogni campo. Alla fine, per quanto visto nei novanta minuti, la vittoria ce la siamo meritata”.

Non riesce a spiegarsi i motivi di un approccio così passivo nella fase iniziale del match. Un campanello d’allarme da non sottovalutare in futuro: “Siamo ancora frenati da qualcosa, dobbiamo ancora capire quale sia la nostra reale condizione fisica. Contro il Castelnuovo abbiamo preso un gol che ci ha tagliato le gambe, stavolta però abbiamo avuto il tempo per riorganizzarci”.

E nell’azione che ha portato alla rete decisiva c’è lo zampino del terzino Chelotti: “Chimenti si era allenato poco in settimana, lo abbiamo rischiato lo stesso ma ad un certo punto ha chiesto il cambio. Andrea è entrato bene in campo, potrà darci una mano”.

Gabriele Noli

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